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lunedì 14 settembre 2009

Addio A Mike Bongiorno (Con Riserva)

Leggo qualche giorno fa su Il Giornale comprato in edicola un articolo a firma Cesare Lanza che mi colpisce.
Lo torno a cercare oggi sul sito, per fornirvi il link http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=381607#1 .
Si parla di Mike Bongiorno, e anzitutto ci si chiede, nel testo, perché la morte, nel caso di un personaggio famoso e popolare, debba essere considerato "episodio epocale".
Infatti poco sopra si premette che a giudizio dell'autore la morte non è un fatto straordinario, e infatti "gli uomini muoiono , come il giorno e la notte, i fiori, gli alberi, una volta i dinosauri e oggi i cani e i gatti..."
Certo, se le premesse sono queste, non si dovrebbe parlare di nulla.
Se poi la morte è un evento così normale (infatti si muore una volta sola...), figuriamoci qualunque altro avvenimento al suo confronto: matrimoni, disoccupazione, divorzi, incidenti, i nuovi concorrenti de "La talpa" e via discorrendo.
Proseguendo nel testo del sig. Lanza, direi che si alternano poche parole di riconoscimento accanto a palate di critiche negative nei confronti del lavoro del sig. Mike Bongiorno.
E' una mia impressione, ma sembra un accanimento che forse poteva essere riservato ad un terrorista dal dubbio pentimento o ad un dittatore di cui in vita fosse pericoloso parlare.
Nel caso del signor Mike, persona unanimemente riconosciuta perbene, quelle parole, scritte senza neanche attendere il funerale, col feretro ancora nella camera ardente, mostrano che anche se la morte, quella dell'uomo come quella di alberi e gatti (...), fosse davvero un fatto normale, per gli eventi normali della storia degli uomini non c'è proprio più alcun rispetto, né alcun ritegno di fronte a loro, di fronte a chi se n'è andato e verso il dolore dei familiari che restano.
Arrivederci, signor Mike.
censimento fatale
il prezzo del dolore

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