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sabato 28 novembre 2009

Coraggio Di Partire, Coraggio Di Restare

Televisione e giornali sempre più frequentemente in questo periodo propongono, sotto forme che vanno dal tragico al caricaturale, storie e testimonianze di persone che si sentono nate in un "corpo sbagliato".
Nate in un corpo, maschile o femminile, non corrispondente a quella che esse sentono come la propria vera identità sessuale.
Il fenomeno, o perlomeno la sua emersione, sembra in aumento,  le testimonianze sono spessso drammatiche ed evocano sofferenze interiori e anche fisiche, fatte di farmaci e chirurgia.
I protagonisti e i loro interlocutori evidenziano spesso il coraggio necessario ad intraprendere un sentiero così impervio.
Su questo mi vorrei soffermare.
Il coraggio è affrontare difficoltà e pericoli, disposti a pagare in prima persona, per un obiettivo od un ideale.
Il coraggio inoltre porta in sé, per definizione, la possibilità del fallimento, altrimenti non sarebbe una virtù.
Io spero che il coraggio di chi compie queste scelte sia sempre unito alla consapevolezza di un possibile fallimento, possibilità che sempre accompagna ogni umana impresa.
Aggiungo un'altra considerazione.
Un senso di estraneità a se stessi o alla realtà si presenta spesso nella vita di molti di noi, anche se per fortuna raramente in forme così estreme.
Mi chiedo allora se c'è più coraggio nel cambiare a tutti i costi, o nell'accettare e nell'accogliere come  positiva opportunità ciò che si è e il luogo dove ci troviamo.
Se di fronte a situazioni di conflitto con se stessi, sia più coraggioso chi con sofferenza sceglie di andarsene, o chi con altrettanta sofferenza sceglie di restare.

king size (il male minore ?)
censimento fatale
ordinary servants (l'orgoglio del servitore)
ministro Mara Carfagna 
pari opportunità per tutti
depressione mortale
 il disagio che nasce dall'agio

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