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giovedì 24 marzo 2011

Odissea All'Alba

Anche se non ce lo dicono, siamo in guerra.

Anche se per i martellanti bombardamenti abbiamo “solo” messo a disposizione le basi.
Anche se missili e altri ordigni non avessero fatto vittime civili, ma “solo” colpito obiettivi militari che, non ce lo dicono, ma in genere sono presidiati da umani in carne ed ossa, se pur soldati.
Ma ormai si è diffusa la convinzione che finché non si ammazzano anche i civili non si è in guerra.
Neanche la storia recente ci insegna nulla.
Le sabbie mobili dentro cui ci siamo impantanati in Jugoslavia, Iraq e Afghanistan non ci sono servite da lezione.
Qualcuno dice addirittura che non si vuole cacciare Gheddafi (e quindi tantomeno ucciderlo), ma solo far rispettare la no-fly zone.
Però questo non ha senso, oppure significa che se ci si limitasse a deporre il tiranno, le cose potrebbero forse assestarsi in breve tempo; invece scatenando le varie "Odissea all'alba" (saremo ormai a 5 giorni di bombardamenti) si può essere ragionevolmente sicuri di creare uno sfracello dove sguazzare per un bel pezzo a coltivare i propri interessi.
Poi magari gli altri se ne vanno e tocca a noi di provare a rimettere insieme qualche coccio.
Su la Repubblica di lunedì 21 il dr. Ilvo Diamanti nel segnalare come 8 italiani su 10 siano contrari all'intervento armato, rileva che solo Lega e giornali di destra si sono tenuti su questa posizione, il che, sempre secondo il sociologo, è dovuto al fatto che la Lega è un partito con pochi legami verso le istituzioni e le regole pubbliche, nonché ad una sorta di provincialismo miope che ha la tentazione di chiedersi in se stesso.
Ragionamento pazzesco, se non l'ho frainteso, specie in un giornale che si ritiene progressista.
Non è forse compito del governo anche interpretare il sentimento nazionale, e di ogni partito quello del proprio “popolo”?
Così ha fatto il governo della sig.ra Merkel, che si è astenuto dal voto in Consiglio di sicurezza.
Ha fatto capire che gli altri Stati possono anche intervenire in Libia, ma che la Germania non muoverà un dito.
Pure i tedeschi, come noi, sono infatti contrari all'intervento armato grosso modo in misura dell'80% e sostengono la sig.ra Angela Merkel nonostante gli attacchi lanciati dalla stampa nei suoi confronti.
Mi sembra insomma che da noi qualcuno abbia preso un grosso granchio.
Forse per tutti, destra e sinistra, i sentimenti della gente sono soltanto strumenti di lotta e merce in saldo.
Non stanno tutti a criticare il distacco tra Palazzo e società civile, e l'opposizione ad inveire contro un governo che cura solo l'interesse di pochi?
In questo caso invece e su una decisione di non poco conto come la guerra, in un paese dove i sondaggi sono legge, si è reputato giusto farsi portavoce di una minoranza dei cittadini.
Mi sembra che qualcosa del genere, in vista di una guerra lampo e allo scopo di salire sul carro dei vincitori, avvenne anche nel 1940.

fughe benedette
burquini e dintorni
omerica vergogna
festeggiamenti
il buon selvaggio

Un ringraziamento ad A.M. per le preziose notazioni  sulla Germania.

Avviso agli amici: la prossima settimana sarò a Berlino (per turismo) e non sono sicuro se il 31 usciremo; nel caso, arrivederci al 7 aprile (però voi nel frattempo scrivete e commentate!)

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