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giovedì 28 luglio 2011

Nel Nome Del Profitto Sovrano

Forse ci siamo sbagliati.
Non sono i governi che talvolta si fanno beffe del popolo sovrano.
I veri manovratori, che tengono anche i fili dei governi, hanno nomi diversi, come Profitto e Finanza, o magari sono dei senza-nome.
Rapaci predatori senza frontiere a cui non importa che si produca, si venda e si consumi con sufficiente soddisfazione di tutti.
La loro legge è  la Massimizzazione del Profitto.
Non gli interessa che con ciò che nel mondo viene oggi coltivato, allevato, prodotto potremmo star bene anche se fossimo dieci miliardi.
I Sovrani del Profitto vogliono che i protagonisti della politica non siano le persone reali, ma le persone giuridiche a mo' di scatole cinesi.
Tutela sovranazionale?
Certo, ma per interessi e diritti di imprese e finanziarie che devono essere libere, pur se europee, di produrre a Torino o a Detroit o di speculare contro l'euro.
D'altra parte l'operaio fisico, con figli da mantenere, o addirittura senza figli da permettersi, potrà cercarsi un lavoro in Germania o in Portogallo.
E al posto di violenti rivoluzionari ci ritroviamo in balìa di chimeriche (Sovrane) Agenzie di Rating.

alla faccia del popolo sovrano
made in Italy
diritto di niente
conflitti immaginari 

giovedì 21 luglio 2011

Liberi Di Non Esserlo

Nella nostra società massima è l'esaltazione del valore della libertà, in modi forse più eclatanti per quanto riguarda il campo delle scelte morali.

In materia religiosa, familiare, sessuale, estetica ecc., si rivendica una libertà che sembra talvolta sconfinare in un' irresponsabile incoscienza.
A parte questo, la mia vuole essere una fiera rivendicazione.

La rivendicazione che tra i tanti diritti vi sia anche quello di scegliere (liberamente) la non-libertà.

Mi sono stancato delle critiche aspre rivolte a "poveri praticanti”, siano essi osservanti delle prescrizioni del partito o della religione cui appartengono, dell'educazione ricevuta ecc.

Ognuno deve essere libero anche di fare scelte che lo portano a diventare servitore di regole scritte non da lui, ma da persone, organizzazioni, ideologie in cui egli ripone la sua fiducia.

ordinary servants (l'orgoglio del servitore)
diversamente fedele
cristiano semplice 
la bestemmia la legge e gli innocenti 
candidi e puliti
#pensoquindidono (prima di criticare i testimoni di Geova) 
spretato 

giovedì 14 luglio 2011

Accettare L'Inaccettabile

Accadono crimini per i quali sembra non esserci né redenzione né castigo adeguato.
Così come accadono sofferenze anch'esse senza redenzione né riscatto immaginabili.

Sono colpi ciechi del destino e a chi tocca tocca.
Talvolta sembra anche impossibile trovare le parole capaci di dare solo una vaga idea della voragine in cui si è risucchiati.

In questi casi l'unica via di salvezza potrebbe essere la resa.
Non la resa totale alla vita, ma a quel colpo ciecamente inflitto.
Altrimenti tutta la nostra esistenza, il suo significato e il suo sapore diverrebbero velenosi.

Dobbiamo mettere conto che nella vita potrebbe capitarci qualcosa del genere, ed essere pronti anche ad "accettare l'inaccettabile".


fatal distraction
Yara e tutte le altre

giovedì 7 luglio 2011

Libero Mercato In Libero Pensiero

Ormai non c’è più freno.
L’attacco ad un pensiero libero ed umano mostra apertamente il viso e digrigna i denti.
Già quasi un anno fa Piero Ostellino, uno dei nostri maggiori giornalisti, sbandierava sul Corriere della Sera la completa scissione tra etica ed economia: ognuna al suo posto.
L’etica riguarda il giusto e l’economia l’utile, così come l’estetica riguarda solo il bello.Punto.
Chi propone commistioni tra etica ed economia è un incompetente, nemico del libero mercato e di una “società aperta”. 
Questo, lo capisce chiunque, avviene forse nell’iperuranio ma non certo sul pianeta Terra.
Nel nostro habitat economia, etica, estetica (per dirne solo tre) non sono mai concetti astratti ma incidono a fondo, spesso fino all’osso, la carne delle persone (da cui sono esse stesse condizionate).
Quanti studi per rendere bello un oggetto di consumo, e quante ricerche per trasformare un oggetto bello in un prodotto redditizio?
Ma per carità non ci mettiamo di mezzo l’etica, casomai ci rovinasse il brunch.
Così mai si potrà dire di uno snuff movie, bello e girato con competenza, che è ingiusto perché delle persone si fanno male (l’hanno scelto loro).
E mai una fabbrica di bombe potrà essere considerata ingiusta: l’importante è che sia redditizia ed efficiente producendo ordigni il più possibile devastanti in rapporto al costo unitario.