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sabato 28 aprile 2012

Respiro


Quando pressano lacrime che non riescono ad emergere, odori e tenerezze di quand’eri piccolo ti tormentano e consolano insieme.

Il cuore che si stringe per una parola brusca, il cuore che si apre per una mano forte che ti fa attraversare.
Anche oggi, come i piccoli, mi affretto in fondo alla strada, dove un sole radente accarezza l’asfalto.

Nessun’auto in movimento, sfido fotofobia e ridicolo.

Mi fermo là in mezzo col viso rivolto al cielo, le maniche del cappotto sollevate al gomito e la ventiquattrore a terra.

Mi sazio con tutta la luce che questi piccoli lembi di pelle riesce a scaldare, riprendo la ventiquattrore e di nuovo posso respirare.


mercoledì 4 aprile 2012

La Nuova Testimonianza

A proposito dell'arca dell'alleanza come descritta nell'antico testamento, mi colpisce la presenza di due statue sul propiziatorio, cioè sul coperchio che la proteggeva.
Due cherubini volti l'uno verso l'altro, posti alle estremità del propiziatorio, con lo sguardo verso il basso e le ali spiegate a proteggere l'arca (*), che era la testimonianza di Dio, il segno della sua presenza tra gli uomini.

Anche nel nuovo testamento ritroviamo due angeli in posizione simile.
L'evangelista Giovanni li fa incontrare a Maria di Màgdala (*) piangente sul sepolcro vuoto.

Anch'essi sono due angeli posti alle estremità, uno dove'era il capo e l'altro dov'erano i piedi del maestro.
Ma stavolta non sono statue, bensì angeli viventi.
E non guardano verso il basso, perché lì non c'è più nulla da proteggere.
E si rivolgono a Maria premurosi chiedendole perché piange.

Ecco, questo plastico richiamo all' antica arca credo che ne suggelli il definitivo superamento operato da Gesù, egli stesso testimonianza vivente e presenza tangibile di Dio fatto uomo.


bisognosi