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domenica 28 dicembre 2014

L'Ultimo Censimento



Un filo rosso lega re Davide alla pratica del censimento.

Abbiamo visto come egli fu punito per la superbia di averne imposto uno che celebrasse la vastità del ricostituito regno di Israele.


Il Signore, col suo castigo, volle ricordargli che l’uomo non ha padroni che possano numerarlo e marchiarlo come una merce.


Nel Vangelo della Nascita è lo stesso Dio, sotto forma di neonato, che si sottopone ad un censimento, ben più umiliante di quello antico, perché condotto da stranieri pagani, sotto la minaccia della spada.


L’antico re di Israele però compare di nuovo, perché è proprio nella sua città di nascita, la medesima del discendente Giuseppe, che questi deve recarsi per il censimento ordinato da Cesare Augusto: Betlemme.


Mentre Giuseppe si trova là con la moglie gestante Maria, per questa si compirà il tempo.
Perciò anche il salvatore Gesù nascerà a Betlemme, re nella pace così come Davide fu re nella battaglia.



Il re antico impose un umiliante censimento, mentre il nuovo re bambino ad un censimento ancor più odioso si sottopone mite, perché sarà il vagito dei neonati a suscitare il rimorso e la vergogna che metteranno a tacere le spade.


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