Opinioni di un uomo qualunque.
Sfatato il mito che le pensioni siano il risultato dei propri
contributi versati e "investiti", va ricordato che esse vengono invece
finanziate, ogni anno, con i contributi versati dalla "popolazione
attiva" e occupata.
Non ci aspetta quindi un futuro roseo, perché se si manda la gente in pensione
sempre più tardi vuol dire che ci si aspetta una costante diminuzione nel numero di
lavoratori occupati in grado di versare i contributi necessari per le
pensioni in corso.
Inoltre, chi alla pensione ci arriverà, ne usufruirà per minor tempo, data l'età avanzata, e gli importi, calcolati col nuovo famoso sistema contributivo, saranno sempre
più bassi,
Riguardo a tale calcolo, detto contributivo, non posso credere che sia stato ideato a fini di equità, anche perché, dal momento che i contributi sono proporzionali al reddito, pure la pensione continuerà ad esserlo.
Ritengo invece che eliminerà sì alcune ingiuste storture, ma all'interno di un generalizzato abbassamento e appiattimento degli importi delle future pensioni.
trattamento base (welfare reloaded)
diritto di niente
pensione pubblica 2
(blog di Enrico Isopi da luglio 2009) - Il risultato di studi, approfondimenti e riflessioni può essere un valido modello per la vita sociale od individuale solo se comprensibile a chiunque.
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lunedì 27 aprile 2015
sabato 25 aprile 2015
25 aprile minuscolo
Con papà e mia sorella, un’insolita mattinata fuori città
Poche ore nei luoghi in cui da piccolo mio padre era
sfollato diventano un salto all’indietro di 70 anni.
Le strade, le case, gli incroci sono all’incirca gli stessi,
quelli dove scorrazzava un ragazzino sudato e spettinato, ignaro circa le
dimensioni di una guerra di cui anch’egli era una comparsa, ma solo
parzialmente defilata.
Dentro un minuscolo frammento di storia non ne vedi i
confini, ma la quotidianità nuda la vivi tutta.
Magari non comprendi le contrapposte ideologie, ma le
diverse divise le riconosci al volo dal colore, dal taglio o dall’odore.
Tra ciascuno foggia di uniforme il ragazzo è sempre soltanto un ragazzo,
tanto per i tedeschi che per i polacchi e gli americani.
E se in un fazzoletto di storia non si decidono gli assetti
del planisfero, dentro ci si giocano comunque la morte e la vita della gente,
dei civili come dei combattenti.
I ricordi del ragazzino sono ancora vivaci.
Ecco la piazzetta dove un soldato di colore (che all’epoca,
senza alcuna sfumatura di disprezzo, si diceva “negro”) ti regala una tavoletta
di cioccolato; è la stessa piazzetta in cui la settimana prima un paio di
tedeschi ti avevano medicato e fasciato la gamba dopo una rovinosa caduta dalla
bici.
Le piccole ignare astuzie dei civili a seguito dell’ordine di eccidio,
la morte e la vita segnate da un botola e dal tappetino che la nasconde.
La morte per adesso beffata dal soldato con il mitra, che la botola intravede
ma che svelto si gira dall’altra parte, forse perché stanco o forse perché lì aveva bevuto una tazza di latte appena munto.
La Storia è fatta di milioni di storie, ognuna con il suo sapore.
la memoria e il corteo
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S-Memoria (Una Persona Fortunata)
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